Apprendimento: il Metodo Feuerstein
Preliminarmente è utile distiguere i due principali strumenti ed i loro specifici obiettivi, entrambi elaborati a partire dalle teorizzazioni dello psicologo israeliano Reuven Feuerstein, allievo di Jean Piaget.
La Valutazione della propensione all’apprendimento (LPAD) è al tempo stesso una procedura di valutazione e una batteria di strumenti, che consentono al professionista di determinare il livello del funzionamento cognitivo di un individuo. Si basa sulla teoria della Modificabilità Cognitiva Strutturale, la quale presuppone che l’intelligenza sia dinamica e modificabile, non statica o fissa. L’LPAD si concentra sul potenziale del discente, piuttosto che sul suo attuale livello di prestazioni, per cui costituisce una valida alternativa ai test di intelligenza statici.
A differenza dei test standardizzati, che sono orientati al prodotto, l’LPAD è orientato al processo: analizza come lo studente pensa, piuttosto che cercare risposte quantificabili. Gli studenti, invece di veder confrontate le proprie prestazioni con quelle dei coetanei, si confrontano solo con se stessi in condizioni e tempi diversi. L’esito dell’LPAD è un profilo descrittivo della modificabilità che comprende l’area e il grado del cambiamento cognitivo. I risultati della valutazione sono utilizzati per programmare un intervento psico-educativo/didattico, che spesso include il Programma di Arricchimento Strumentale.
Il Programma di Arricchimento Strumentale (PAS) è un programma di educazione cognitiva elaborato a partire dagli anni Cinquanta. Successivamente è stato utilizzato con successo in moltissimi Paesi (e tradotto in 16 lingue) come strumento per l’accrescimento del potenziale di apprendimento. Grazie alla sua adattabilità e facilità d’uso, il metodo Feuerstein è attualmente impiegato in oltre quaranta Paesi in tutto il mondo e in un’ampia varietà di contesti.
Basi teoriche: nonostante la concezione teorica risalga alla metà del secolo scorso, le competenze cognitive su cui il metodo Feuerstein esercita il suo sforzo di potenziamento sono state rivalutate e hanno assunto estrema rilevanza soltanto nell’ultimo decennio:
Punti di forza e potenziale d’apprendimento
Reuven Feuerstein innanzi tutto rifugge da una logica classificatoria, che definisca le prestazioni dell’allievo: per lui non esistono sigle (BES, DSA, ADHD), ma bambini che imparano e bambini che hanno difficoltà a imparare. Di questi ultimi evita di stilare lunghi elenchi di ciò che non sanno fare, ma si chiede quali siano i loro punti di forza – tutti ne hanno – e soprattutto che cosa possa fare l’insegnante per utilizzarli al fine di superare le evidenti disfunzioni.
Esistono bambini, ragazzi, adulti e anziani che evidenziano difficoltà di apprendimento: normodotati con problemi di riuscita scolastica, stranieri con esigenze di integrazione, individui affetti da deficit cognitivi, ragazzi iperattivi, soggetti che hanno bisogno di acquisire buone abitudini di lavoro. Non soltanto a chi ha difficoltà può risultare utile questo approccio pedagogico. Anche i normodotati, come pure i superdotati, tutti sono portatori del diritto a un’educazione inclusiva e nei loro confronti la scuola ha il dovere di attivare percorsi di personalizzazione dell’apprendimento.
Le Life Skills
E’ nei confronti di questi allievi che può, in prima istanza, risultare efficace il Metodo Feuerstein, che crea di fatto le condizioni per una scuola inclusiva, per la soddisfazione del bisogno di essere supportati nel cammino lungo la conquista di quelle abilità avanzate, individuate dall’OMS (1993) come le life skills, che caratterizzano un funzionamento cognitivo avanzato: autocoscienza, gestione delle emozioni, gestione dello stress, senso critico, decision making, problem solving, creatività, comunicazione efficace, empatia, gestione delle relazioni interpersonali. Sono queste le competenze relazionali e sociali che rendono l’uomo capace di affrontare in modo efficace le esigenze della vita.